lug 11, 2022

Questo luglio è #plasticfree o #singleusefree?

 

In occasione della campagna Plastic Free July, Junker vuole riposizionare l’attenzione sulla lotta alla plastica monouso

L’iniziativa, partita nel 2011, si pone come obiettivo quello di un mondo libero dalla plastica. In casa, a scuola, in ufficio, al bar: in ogni luogo troviamo infatti oggetti in plastica che possono essere sostituiti con alternative più sostenibili. La lodevole iniziativa ha portato alla diffusione del celebre hashtag #plasticfree, che si è trasformato in una sorta di mantra per tanti che si spendono a favore dell’ambiente. Tuttavia, ci chiediamo: il problema è la plastica in sé o l’uso che se ne fa?

Come sostiene Corepla, Consorzio Nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica, “la plastica è una fantastica invenzione, un materiale economico e versatile che ha migliorato le nostre vite. Ha reso possibile la produzione di cose che altrimenti non avrebbero mai visto la luce, rendendo accessibili oggetti che erano riservati a pochi. Ma proprio la sua economicità e durevolezza hanno favorito la crescita esponenziale della sua produzione, che ha determinato una situazione di allarme generale e una spasmodica attenzione mediatica al tema della plastica e al suo fine vita”.

Proprio un termine nel paragrafo precedente è particolarmente interessante: durevolezza. La plastica è un materiale prezioso proprio perché durevole – perché allora utilizzarlo per realizzare oggetti fatti per essere utilizzati pochi minuti? È una vera e propria contraddizione! Riteniamo infatti che il reale problema non sia tanto la plastica in sé, quanto l’uso che se ne fa, e dunque la diffusione di prodotti monouso. Piatti, bicchieri, posate, bottiglie, cannucce, e così via – milioni di prodotti sì in plastica, che vengono però utilizzati per una durata di tempo limitata e vanno perciò ad accrescere la quantità di rifiuti prodotti.

Non a caso, l’Unione Europea si è mossa in tal senso e quest’anno in Italia è stata recepita ufficialmente la direttiva europea SUP (Single Use Plastics), con lo stop alla vendita di molti articoli monouso in plastica che fino a pochi mesi fa affollavano gli scaffali dei supermercati. Per ora salvi i prodotti in materiale biodegradabile e compostabile conformi agli standard europei (UNI EN 13432 / UNI EN 14995), con percentuali di materia prima rinnovabile uguali o superiori al 40% e, dal 2024, al 60%.

Cosa fare per ridurre il monouso?

Prima di tutto, cercare di sostituire gli oggetti menzionati poc’anzi con alternative durevoli: borraccia invece delle bottigliette di plastica, tupperware al posto di sacchetti monouso per il pranzo, kit di posate riutilizzabili per la pausa pranzo, pellicola in cera d’api invece di pellicola in plastica, e così via.

Altro step, acquistare prodotti sfusi, solidi, con packaging ridotto: ridurre la quantità degli imballaggi è la regola d’oro per ridurre la quantità dei propri rifiuti prodotti.

Junker, infine, propone ai suoi clienti una pratica guida No al monouso della plastica (che puoi richiedere all’indirizzo teamcomunicazione@junkerapp.it) che risponde a dubbi e domande sul mondo del monouso e offre spunti concreti per mettere in pista buone pratiche di sostenibilità e diffonderle presso la cittadinanza.

Concludiamo questo articolo augurando a tutti un’estate all’insegna della sostenibilità e proponendo un nuovo hashtag per questo mese di luglio da far circolare il più possibile sui social media: #SingleuseFreeJuly

 
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