lug 6, 2023
Italiani ed economia circolare: la fotografia di IPSOS e ISPRA
Ecco cosa ci portiamo dietro dall’Ecoforum, per ripensare e comunicare l’economia circolare
Il 4 e 5 luglio si è tenuto a Roma Ecoforum, conferenza nazionale sull’economia circolare organizzata da Legambiente, Nuova Ecologia e Kyoto Club. Un importante momento di riflessione sull’attuale situazione italiana in relazione all’economia circolare, su quanto di buono è stato fatto finora, cosa sta andando per il verso giusto e cosa, invece, ha ancora margini di miglioramento.
L’intervento di apertura è stato affidato ad Andrea Alemanno di Ipsos, la società che si occupa di ricerche di mercato. Alemanno ha presentato i risultati di un’indagine sulle conoscenze degli italiani in materia di economia circolare, condotta proprio da Ipsos, che ha coinvolto 1000 rispondenti tra i 16 e i 75 anni. Il quadro è quello di un’Italia che è spesso prima della classe in Europa, ma che non ha la fiducia dei suoi stessi cittadini.
Ipsos: italiani interessati e poco consapevoli
Il 45% degli intervistati sa cosa si intende per economia circolare, in netto aumento rispetto allo scorso anno (41%), con un incremento sia del gruppo di conoscitori forti del tema sia del gruppo generico dei conoscitori. Tuttavia, non cresce la conoscenza dei primati italiani nell’economia circolare rispetto al contesto europeo. Solo il 14% dichiara che il proprio territorio è sopra la media europea in termini di circolarità delle produzioni, mentre il 32% considera il proprio territorio addirittura arretrato. Insomma, siamo bravi ma non sappiamo di esserlo. Oltre il 40% dei rispondenti non solo non sapeva, ma non ritiene neanche credibile che l’Italia, tra le altre cose, sia la prima in Europa per riciclo dei rifiuti e tra le prima in materia di economia circolare.
Tra i materiali che gli italiani ritengono più pericolosi per l’ambiente, spiccano la plastica dura (68%), gli oli minerali (57%) e i RAEE (45%). Anche se quasi un italiano su due conosce le modalità di trattamento proprio degli oli minerali, non certo tra le frazioni più semplici da gestire.
E sulla crisi climatica? Tra le principali conseguenze, al primo posto vengono indicati i disastri naturali (63%), seguiti dall’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari (46%) e in generale del costo della vita (43%). Dunque, sempre più persone si stanno rendendo conto che una transizione ecologica costerà molto meno di quello che invece ci costa la crisi climatica. Oltre 1 italiano su 5 comprende e giustifica anche quei gesti dimostrativi degli attivisti per attirare attenzione sulla crisi climatica, che molti liquidano come atti vandalici o gesti sconsiderati.
Infine, il 60% dei rispondenti ritiene che i green jobs aumenteranno in futuro (+12% rispetto allo scorso anno), a testimonianza del fatto che la maggioranza degli italiani è ormai convinta che una transizione ecologica non sia solo auspicabile, ma necessaria.
Ispra: bene la differenziata, ma sul riciclo si può fare meglio
Successivamente è intervenuta Maria Siclari, direttrice generale di ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. La direttrice si è focalizzata sul tema rifiuti, menzionando dati rilevanti che dimostrano l’eccellenza italiana in questo campo:
- il tasso di riciclo dei rifiuti è al 48%;
- il tasso di conferimento in discarica è in discesa, al 19%;
- la percentuale di raccolta differenziata è al 64%, con percentuali oltre il 70% in regioni come Veneto e Sardegna e più basse, invece, nelle regioni meridionali, dove sono comunque in crescita;
- l’85% dei Comuni è dotato di impianti per la gestione dei rifiuti differenziati.
Siclari ha sottolineato il divario tra il 64% della differenziata e il 48% del riciclaggio: questi dati indicano che è sì importante differenziare al meglio, per mandare più risorse possibili a riciclo e reimmetterle così in circolo; ma è altrettanto importante lavorare sugli impianti, per renderli adeguati ed efficienti. E i fondi del PNRR servono proprio per progetti volti a finanziare questi impianti e renderli sempre più moderni.
Per rivedere tutti gli interventi dell’Ecoforum, guarda la registrazione dell’evento: https://www.youtube.com/live/uVF6ErLXrQo?feature=share