Mag 12, 2025

Differenziare la plastica: facile o no? I risultati del sondaggio Junker & Corepla

 

Cosa puoi conferire nella raccolta della plastica? Ma le plastiche con codice riciclo 7 come si differenziano?

Queste sono alcune delle domande che abbiamo posto agli utenti dell’app Junker tramite un sondaggio, pubblicato nel mese di aprile, realizzato insieme a Corepla, Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Plastica. Gli utenti hanno risposto con grande entusiasmo, tanto che il sondaggio è stato completato da più di 17mila utenti. Segno che la raccolta differenziata della plastica è un tema molto sentito tra i cittadini di tutta Italia.

I risultati del sondaggio ci restituiscono un pubblico che ha ben chiaro il corretto conferimento di imballaggi e manufatti in plastica, ma ha ancora dubbi sulle buone pratiche che rendono la differenziata della plastica davvero di qualità. Scopriamoli insieme.

Imballaggio o oggetto, come distinguerli?

La regola principale della differenziata della plastica è la distinzione tra imballaggi e non imballaggi. Come specifica infatti il consorzio Corepla, “nella raccolta differenziata della plastica sono conferibili solo gli imballaggi, ossia quei manufatti concepiti per contenere, trasportare, proteggere merci in ogni fase del processo di distribuzione”. Il 57% dei rispondenti è consapevole di questa regola, a discapito di un 43% che ritiene corretto il conferimento nella plastica di qualsiasi oggetto realizzato con questo materiale.

Spesso gli errori di conferimento derivano proprio dal non distinguere ciò che è imballaggio e ciò che non lo è. Nella plastica vanno, ad esempio, le vaschette in polistirolo, il tubetto di dentifricio, il vasetto dello yogurt, i blister dei medicinali e i contenitori dei trucchi. Questi ultimi sono la categoria che genera maggiori dubbi – solo il 21% dei rispondenti ha correttamente indicato ‘plastica’ nella relativa domanda all’interno del sondaggio. Nel secco residuo (indifferenziato) vanno invece lo spazzolino da denti, i guanti monouso, i giocattoli per bambini (che non siano elettronici) e la penna a sfera.

La maggior parte degli utenti ha fortunatamente riconosciuto correttamente i poliaccoppiati a prevalenza plastica, che quindi si conferiscono nella raccolta della plastica: sono il sacchetto del caffè, i blister per medicinali, il tubetto di dentifricio e i sacchetti di cibo per animali. L’errore è arrivato però sui sacchetti dei biscotti: il 48% lo considera un poliaccoppiato a prevalenza plastica, ma in realtà è quasi sempre un poliaccoppiato a prevalenza carta – per non sbagliare basta cercare l’indicazione di conferimento sulla confezione, ormai obbligatoria per legge.

Lavare o non lavare, staccare o non staccare: questo è il dilemma

imballaggi plastica sporchi

Il 55% dei rispondenti ritiene necessario lavare gli imballaggi prima di differenziarli – ebbene, non è così: saranno le operazioni propedeutiche al riciclo a occuparsi del lavaggio, per i cittadini è sufficiente svuotare gli imballaggi dei residui di cibo. C’è invece maggiore consapevolezza sulle etichette: il 67% ha indicato correttamente che non è necessario rimuovere le normali etichette, che verranno automaticamente separate durante il ciclo di lavaggio dell’imballaggio a seguito della raccolta.

L’eccezione sono le etichette coprenti, denominate “sleeves”, che rivestono interamente gli imballaggi, come alcuni flaconi di detersivi e detergenti o contenitori alimentari: queste dovranno essere staccate dall’imballaggio e conferite separatamente nella raccolta differenziata della plastica.

Risparmiare spazio sì, ma come?

imballaggi plastica uno dentro l'altroUn altro errore che sembra essere piuttosto comune è quello di inserire imballaggi più piccoli all’interno di imballaggi più grandi prima di conferirli nella raccolta, pratica sbagliata che potrebbe impedire agli impianti di selezione di riconoscere gli imballaggi più piccoli nascosti all’interno di quelli di dimensioni maggiori. Tuttavia, solo il 43% ha risposto correttamente a questa domanda.

Un’azione per risparmiare davvero spazio e che è bene mettere in pratica? Schiacciare le bottiglie vuote, sul lato lungo (dunque non dall’alto verso il basso ma orizzontalmente), lasciando il tappo agganciato. In questo modo i macchinari saranno in grado di riconoscere correttamente le bottiglie durante il processo di selezione.

La lotteria dei codici: e se esce il 7?

Un argomento complesso è quello dei codici riciclo. Esistono infatti diverse tipologie di plastica, suddivise in 7 gruppi – la regola è che tutti gli imballaggi in plastica, a prescindere dal polimero e dalla codifica, sono conferibili nella raccolta differenziata. Gli imballaggi contrassegnati dal codice riciclo 7 (può essere accompagnato dalla scritta ALTRE PLASTICHE/OTHER o abbreviato 0) vanno dunque anch’essi nella raccolta della plastica. L’unica eccezione sono gli imballaggi in bioplastica compostabile, anch’essi contrassegnati dal codice 7, che vanno però conferiti nell’umido domestico, essendo certificati compostabili. Stavolta ha risposto correttamente il 27% dei rispondenti.

codici riciclo plastica

Vuoi saperne di più sulla raccolta di questa frazione? Hai ancora qualche dubbio che vorresti sciogliere? Il primo suggerimento è quello di cercare in app, scansionando il codice a barre del prodotto, scattando una foto, cercando tra i simboli dei materiali. Il secondo consiglio è quello di seguire le pagine social di Junker e del consorzio Corepla, nonché visitare il sito https://www.corepla.it/cittadini/raccolta-differenziata/

 
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